Perché video lezioni
Per chi era assente.
Per chi era presente ma vuole sentire di nuovo la parte importante della lezione.
Per chi vorrebbe registare la lezione … ma risentirla tutta sarebbe comunque molto dispendioso e probabilmente noioso.
Per chi capita qui per caso e ha voglia di ascoltarli.
I video sono strutturati in modo da presentare piccoli concetti, ragionamenti, esercizi e spiegazioni.
Non vogliono avere il rigore di un testo di matematica (che non hanno intenzione di sostituire) ma solo rappresentare nuclei di informazione che possono essere ascoltati nell’ordine proposto dall’insegnante o essere ridistribuiti in base alle proprie esigenze.
Concetti sintetici e spesso semplificati che possono aiutare la comprensione poi di un libro di testo approfondito ed esaustivo.
Nell’idea dell’autrice i video proposti vorrebbero avere la presuzione di presentare quei concetti fondamentali o meglio nuclei informativi … come piccoli mattoncini … che serve avere chiari in mente quando si lavora nel mondo delle quantità, dei numeri, delle relazioni … insomma, nel nostro mondo matematico!

By: Charles Caine
I video sono davvero utili poichè strutturati in modo semplice ma figurato bene.
Grazie, Marcella!
Grazie del complimento!!! Sono proprio contenta che possano piacere 🙂
Ecco vedi, per me i testi di matematica delle medie e del liceo erano piuttosto indigeribili. Mi facevano addormentare. Avevo bisogno che qualcuno mi “facesse vedere” come si faceva. In verità detestavo tutti i testi scolastici, pur essendo un lettore vorace, di romanzi e divulgazione scientifica. Con la matematica sopravvivevo bene, perché mi bastava essere stato a lezione, poi i problemi li risolvevo. Il libro quasi non lo toccavo, ma forse dei video così li avrei guardati.
A me piacciono i video per la loro immediatezza però ti confesso di amare anche il libro di testo con le sue formule stampate, il testo immobile che si lascia scorrere con l’indice e scarabocchiare con la matita.
Anche a me piace il testo, oh sì! Ma il testo degli Autori, non degli intermediari 🙂
L’ha ribloggato su LABADEC, la didattica che si racconta.